La casa dei dirigibili. L’Hangar di Augusta tra passato e presente
L’Hangar per dirigibili di Augusta è un monumento di archeologia industriale unico nel panorama architettonico internazionale. Primo edificio in Italia interamente in cemento armato, la sua costruzione cominciò per esigenze militari nel 1917 e si concluse nel 1920, quando la Prima Guerra Mondiale era ormai terminata e l’utilizzo dell’aerostato per fini bellici era stato sostituito dall’idrovolante. Fu utilizzato, dunque, poco per la sua originaria destinazione: solo due dirigibili fecero ingresso nella struttura che tuttavia, con le pertinenze militari del comprensorio e l’idroscalo inaugurato nel 1926, venne adoperata durante la Seconda Guerra Mondiale ed anche in seguito, con funzioni strategiche militari. Ma il suo valore resta quello della memoria. Dall’altura su cui si erge, l’Hangar domina la rada di Augusta come un antico tempio, sfidando in grandezza il Castello Svevo che si affaccia sulla sponda opposta del golfo megarese. Il colossale edificio e tutta l’area circostante, immersi in un contesto paesaggistico di eccezionale bellezza, tradiscono ancora oggi un senso di Storia che si percepisce contemplando il magico silenzio di questi luoghi. Un monumento straordinario lasciato in stato di totale abbandono per decenni, fino ai giorni nostri. L’Hangar di Augusta, costruito un secolo fa per la guerra, oggi cerca il suo riscatto come luogo di pace e di cultura, un riscatto tanto nobile quanto urgente.
Produzione: Ass. Culturale Alzati Augusta
Distribuzione: Fine Art Produzioni srl
Durata: 50 minuti
Anno di produzione: 2016
Soggetto: Fabrizio Sudano, Lorenzo Daniele
Scritto da: Alessandra Cilio
Regia: Lorenzo Daniele
Fotografia e montaggio: Mauro Italia
Voce: Gigi Strano
L’eremo di Santa Febronia. I luoghi, il culto, la memoria
“Visitai poi l’Eremo di Santa Febronia. Essa subì un martirio più crudele di qualsiasi altra santa. Ebbe gli occhi cavati, i denti strappati, le mammelle tagliate; fu squarciata sotto una ruota munita di lame taglienti; lapidata, bollita, arrostita e infine bruciata come tanti altri santi e sante. Non ebbi nulla da opporre agli eremiti che mi raccontavano queste sofferenze piangendo”. (J. Houel). Il culto di una santa dalle origini orientali, la devozione della gente che ancora oggi ne celebra la memoria, fanno da cornice all’area archeologica delle Coste di Santa Febronia. L’eremo rupestre, la sua collocazione topografica, tra la Piana di Catania e l’ultima propaggine dei Monti Iblei, la ricca stratificazione cronologica, rendono questo luogo uno dei più suggestivi e misteriosi della Sicilia.
Produzione: Fine Art Produzioni srl
Anno di produzione: 2010
Regia: Lorenzo Daniele
Riprese e Fotografia: Mauro Italia
Musiche: Claudio Bennardo
Consulenza scientifica: Archeorama – Amedit – Alessandra Cilio
Durata: 27 minuti
Occhiolà. Un presepe dei Monti Erei
“Gennaio 1693. Uno dei più violenti sismi della storia si abbatte sulla Sicilia sud-orientale. La terra si squarcia e inghiotte tutto, nel Val di Noto: persone, case, interi paesi. Tra questi anche Occhiolà, borgo contadino dell’entroterra catanese, alle pendici dei Monti Erei. Tre secoli dopo la ricerca archeologica mette in luce i resti di quel luogo, scoprendo tra le macerie e i detriti le tracce di una vita interrotta. Tra i reperti, un piccolo presepe modellato a mano, sigillo dell’ultimo palpito di vita del villaggio. Chi ha plasmato quelle statuette, chi le ha possedute? Un viaggio a ritroso nel tempo, ambientato in una vivace Occhiolà, tra case, vie tortuose e chiese sovrastate da un castello medievale. Una storia le cui origini si perdono in un passato lontano, in cui Greci e Indigeni assumono la fisionomia del mito agli occhi di un carusu e del vecchio ceramista suo maestro, che gli racconta di statue fatte con il fango, bellissime e sorridenti, di morti ‘mmucciati dentro alle giarre, di gloriosi antenati.
Produzione: Fine Art Produzioni in collaborazione con la Scuola di Specializzazione in Archeologia dell’Università di Catania
Anno di produzione: 2011
Regia: Lorenzo Daniele
Riprese e Fotografia: Mauro Italia
Musiche: Giuseppe Severini – Carmelo Siciliano Consulenza scientifica: Massimo Frasca – Andrea Patanè – Marco Camera – Alessandra Cilio
Durata: 35 minuti
Storie dalla sabbia. La Libia di Antonino Di Vita
“Anni Sessanta: la Libia cambiava pelle in quegli anni. Modernità e tradizione si misuravano, si scontravano. Un mondo si trasformava e io avevo il privilegio di esserne testimone. Ogni giorno mi regalava un tassello nuovo su cui riflettere. Imparai a guardare la realtà in cui mi muovevo senza giudicare, senza pormi sul terreno di una diversità dichiarata. Appresi molto dalle persone più disparate.” La Libia di ieri, quella di oggi, filtrata attraverso i ricordi di uno dei più grandi protagonisti dell’archeologia mediterranea, il professore Antonino Di Vita”.
Produzione: Università degli Studi di Macerata e Fine Art Produzioni Srl
Anno di produzione: 2014
Regia: Lorenzo Daniele
Soggetto: Maria Antonietta Rizzo, Alessandra Cilio, Lorenzo Daniele
Fotografia e montaggio: Mauro Italia
Musiche: Saro Tribastone
Durata: 31 minuti
Tà gynaikéia. Cose di donne
Una fotografa palermitana, una vitivinicoltrice del ragusano, una anziana donna dell’entroterra ennese, una scrittrice di romanzi dell’agrigentino, una giovane archeologa gelese, una famosa attrice catanese. Cosa lega queste figure tra loro? Il fatto di essere donne. E quello di essere siciliane. I loro racconti sono frammenti di un’unica storia, che porta con sé un’eredità comune, quella della Sicilia, terra ‘femmina’ per eccellenza. Lo testimonia la grande varietà di miti, leggende e culti legati alle donne, che nel tempo si sono avvicendati e in parte sovrapposti, divenendo elemento di coesione per tutte quelle popolazioni che hanno occupato e continuano ad occupare quest’isola.
Produzione: Fine Art Produzioni srl
Durata: 52 minuti
Anno di produzione: 2015
Regia: Lorenzo Daniele
Fotografia: Vittorio Daniele, Mauro Italia
Riprese e montaggio: Mauro Italia
Musiche: Saro Tribastone, Marilena Fede
Sicilia Grand Tour 2.0
Giorgio, giovane studente universitario, trova in biblioteca dei vecchi volumi: sono pieni di carte, schizzi e disegni. Sono piene di storie. Il ragazzo è talmente affascinato dal racconto che Jean Houel, architetto francese del XVIII secolo, riesce a tessere della Sicilia, che decide di esplorare quest’isola, facendo del “Voyage pittoresque de Isle de Sicilie de Malte de Lipari” la sua guida. Scoprirà così che le parole di Houel, che definiva la Sicilia “il luogo più curioso dell’universo”, sono ancora oggi veritiere.
A rendere l’esperienza unica e contemporanea, l’incontro con la gente del luogo, che offre al ragazzo la possibilità di osservare posti e fenomeni da angolature differenti, cogliendone tutte le sfaccettature.
Produzione: Fine Art Produzioni srl
Durata: 90 minuti
Anno di produzione: 2019
Scritto da: Alessandra Cilio
Regia: Giorgio Italia
Fotografia e montaggio: Mauro Italia